20 gennaio 2023
Andrew Lolk, Fondatore e CEO di SavvyRevenue, spiega come migliorare le prestazioni di Google Shopping, sia nel caso delle campagne Performance Max (Smart Shopping) sia in quelle delle campagne Shopping standard. Leggi il nostro articolo e scopri tutto quello che c’è da sapere.
Momento della lettura - 9 min
La maggior parte delle persone con cui ho a che fare si chiedono cosa possono fare per migliorare la propria configurazione di Performance Max o di Shopping Standard.
Dopotutto, non è possibile controllare le parole chiave per cui si appare. Le audience sono limitate. Le parole chiave negative sono fuorvianti. Le offerte manuali non rendono giustizia. Cosa fare allora per migliorare le prestazioni?
Ad oggi, per migliorare Google Shopping e gran parte di Google Ads, non basta più ricorrere a tattiche dirette, ma è necessario spingere la macchina nella direzione giusta.
Google Shopping presenta tre componenti:
Oggi vorrei mostrarti come modificare i vari componenti e ottenere prestazioni migliori per Google Shopping, indipendentemente dal fatto che si tratti di campagne Performance Max (Smart Shopping) o Shopping Standard.
Tutto inizia con il feed, ma non è così difficile come pensi.
Nel corso degli anni ho imparato che il concetto di "ottimizzazione del feed" è un po' ambiguo. In effetti significa molte cose diverse, per cui ho cercato di sintetizzare il concetto in due tattiche di ottimizzazione specifiche:
Gli attributi vengono spesso chiamati anche campi: si tratta dei titoli, delle descrizioni, dei tipi di prodotto, ecc. presenti nel feed di Google Shopping.
Prima di iniziare a ottimizzare alcune parti del feed, ti consiglio di aggiungere gli attributi mancanti. È un passaggio che la maggior parte dei responsabili PPC trascura, passando subito all'ottimizzazione dei titoli (anch'essa importante). Tuttavia, è necessario prima inserire gli attributi giusti nel feed.
Di seguito puoi trovare un elenco di attributi obbligatori e raccomandati da aggiungere:
Una volta aggiunti gli attributi rilevanti, puoi iniziare a ottimizzare i singoli attributi: il primo è il titolo.
2) Ottimizza i tuoi titoli e gli altri attributi
Una volta aggiunti tutti gli attributi rilevanti, ti conviene ottimizzare quelli più importanti nel seguente ordine:
Esamineremo le etichette personalizzate nella prossima sezione, ma prima diamo un'occhiata ai singoli attributi.
Di seguito puoi trovare una rapida panoramica su come ottimizzare i titoli:
Una volta ultimati i titoli e i tipi di prodotto, puoi procedere all'applicazione delle etichette personalizzate.
L’ottimizzazione del feed è un argomento a sé stante. Per questo ti consiglio di leggere il nostro articolo sulla gestione del feed di Google Shopping.
Le etichette personalizzate permettono di raggruppare i prodotti tra marchi e formati senza dover rispettare un elenco di valori prestabiliti. Un esempio è quello di aggregare i dati relativi al tasso di conversione per tutti i prodotti in vendita rispetto a quelli non in vendita.
Ma con le etichette personalizzate si può fare davvero di tutto. Le etichette personalizzate vengono utilizzate soprattutto per individuare i valori anomali delle prestazioni. Alcune delle etichette personalizzate che applichiamo riguardano::
Di seguito puoi trovare una spiegazione più approfondita di ogni etichetta personalizzata:
Livelli di prezzo
Presenza o assenza di uno sconto
Stagionalità
Status di bestseller
Prodotto nuovo vs esistente
Stato di disponibilità in magazzino (per tutte le taglie, i colori, ecc.)
Prodotti a marchio privato
Le etichette personalizzate possono essere applicate in due punti:
Alcuni valori possono essere ottenuti grazie allo strumento di ottimizzazione del feed, anche se i dati non sono direttamente presenti. Ecco un semplice esempio di come creare un'etichetta personalizzata e sapere se un prodotto è in vendita o meno:
Una volta applicate le prime etichette personalizzate, dovrai analizzare i dati e trovare i segmenti di prodotto che vale la pena separare dalla configurazione di Google Shopping esistente.
Inizierò dicendo che non è sempre vero che le prestazioni sono diverse in tutti i segmenti di prodotto sopra elencati.
Ma a volte può essere utile farne uso al fine di:
Un caso d'uso tipico è quello dei bestseller, ma visto che se ne parla da anni, facciamo un altro esempio: Prodotti nuovi vs esistenti.
Supponiamo che crei un'etichetta personalizzata e scopri che investi il 95% del tuo budget in prodotti attivi nel tuo e-commerce da più di un anno.
Ma nell'ultimo anno la tua strategia è stata quella di espandere il tuo portafoglio prodotti, tanto che hai aggiunto il 25% di prodotti in più al tuo e-commerce. Una spesa pari al 5% del budget in nuovi prodotti può indicare che:
In quanto responsabili PPC, non possiamo fare nulla riguardo ad A o B. Quello che possiamo fare è capire se C) è un fattore limitante. Per riuscirci, dobbiamo segmentare le campagne e modificare gli obiettivi di budget e di ROAS.
Segmentare le campagne è una tattica essenziale per Performance Max (e per Google Shopping standard). Con Performance Max[2] non ci sono molte opzioni per migliorare le prestazioni delle campagne, ma è bene utilizzare le opzioni a disposizione.
Due delle opzioni per migliorare Performance Max sono:
Puoi farlo in un paio di casi:
Combinando la segmentazione delle campagne, hai la possibilità di creare diverse strutture e dare slancio a Google Shopping:
Crea una campagna per:
In questo modo Google Shopping spenderà di più per i prodotti a marchio privato, massimizzando l'esposizione dei prodotti esterni presenti sul tuo sito.
Crea una campagna per:
In questo modo potrai impostare budget più elevati, obiettivi di ROAS più contenuti e, in generale, far capire a Google che è arrivato il momento di spingere i prodotti primavera/estate quando inizia la stagione e di premere sul freno per quanto riguarda i prodotti autunno/inverno.
Non ci sono limiti e il modo migliore per segmentare le campagne dipende dal tipo di business.
Performance Max (solo Shopping) offre la possibilità di partire con una campagna Shopping di base, ma a volte è necessario utilizzare le campagne Shopping standard per ottenere risultati migliori.
Con Shopping Standard avrai più informazioni e potrai influenzare le prestazioni:
Questo è valido solo se i prodotti sono effettivamente unici e non possono essere direttamente correlati alle prestazioni (ricavi, ROAS, ecc.) ottenute finora. Perché allora Smart Bidding se ne occuperà al posto tuo.
Troppe impostazioni di Google Shopping vengono create e poi abbandonate. Spesso gli advertiser, o le agenzie, ottimizzano un po' il feed, cambiano a volte l'obiettivo di ROAS, ma di base lasciano che le campagne vadano da sé.
È un errore.
Come già evidenziato in precedenza, ci sono diversi modi per migliorare le prestazioni delle campagne Google Shopping e, in caso di difficoltà, questi possono essere ridotti ad alcuni aspetti chiave:
L’unica opzione da scartare sicuramente è quella di rimanere con le mani in mano.