8 giugno 2023
Vuoi sapere quali sono le tendenze nell settore ecommerce nel mercato Italiano? Valeria Cipolleti ripercorre la sua esperienza come Senior Account Executive Italy per Channable
Momento della lettura - 7 min
## Quali sono le verticali in cui vedi la maggior parte delle nostre agenzie partner attive?
La maggior parte delle nostre agenzie di digital marketing sono attive con clienti del settore retail, specificatamente moda e accessori, seguito da home & garden e infine elettronica di consumo. Da non sottovalutare tuttavia la forte presenza di settori quali pharma online, turismo e risorse umane. I settori contraddistinti da numerosissime referenze e dinamicità di catalogo, infatti, sono infatti quelli che maggiormente beneficiano dell’automazione pubblicitaria offerta da Channable.
Il settore che fa ricorso alle agenzie digital in misura maggiore è indubbiamente quello moda & accessori, data l’effettiva maggior presenza numerica di retailer moda di dimensioni medio-piccole nel mercato ecommerce nazionale e la conseguente natura competitiva di questo settore. Le aziende con questo profilo si affidano alle agenzie per sviluppare strategie di marketing multicanale che possano aumentare la visibilità dei loro prodotti e raggiungere un'ampia base di consumatori in target, anche aprendo nuovi mercati geografici, solitamente in quanto sprovviste di risorse (umane e tecnologiche) in grado di dedicare la necessaria attenzione non solo allo sviluppo e presidio di tali campagne, ma soprattutto all'analisi dei dati di performance e alla conseguente applicazione di azioni correttive in ottica di ottimizzazione budget e margini.
Le agenzie di digital marketing scelgono Channable per gestire dinamicamente campagne multicanale e annunci di ricerca per i loro clienti nel mercato globale. A grandi linee, le agenzie prediligono canali social, remarketing e reti di affiliazioni rispetto alle piattaforme di comparazione prezzi e ai marketplace, che, a seconda del settore, vengono interpretate dai clienti delle agenzie come lesive dell’immagine del brand e della marginalità. E naturalmente una fetta importante è rappresentata dall’ecosistema Google Ads, specificatamente SEA/PPC (responsive ads, dynamic ads, Shopping ads e Pmax. Si può quindi delineare un profilo medio di partenza per un cliente di un’agenzia: presenza in minimo tre mercati europei e con all’attivo in ciascuno di essi dei feed per Meta (Facebook, Facebook Shop, Instagram), Criteo, Google Shopping e Awin/Tradetracker (o altri affiliation player) e almeno tre campagne PPC (siano Pmax, Shopping Ads o RSA). Da non dimenticare che esistono 2500+ canali in Channable, e che sebbene la presenza in canali estremamente popolari (es. marketplace) favorisca la visibilità e il raggiungimento di ampi segmenti di pubblico, spesso questo si traduce anche in maggiore competitività e in una guerra al centesimo che lede la marginalità e non beneficia i piccoli retailer. Variare le strategie, sperimentare nuovi canali e correggere dopo l’analisi restano i tre mantra che garantiscono il successo online per le agenzie e per i loro clienti.
Sebbene i canali ecommerce più redditizi possano variare a seconda del settore e del target di riferimento, alcuni si distinguono per la loro efficacia e popolarità. Amazon, eBay sono tra i principali marketplace generalisti, offrendo alle aziende opportunità di vendita e visibilità, incluse particolari forme di sponsorizzazioni (retail media) che stanno prendendo sempre più piede. Nel biennio 2020-22 sono inoltre nati numerosi nuovi marketplace specializzati, soprattutto da piattaforme che si sono aperte all’ingresso di venditori di terze parti come ad esempio Decathlon, Zalando, Leroy Merlin, etc. Non credo tuttavia di poter identificare un canale più redditizio di un altro perché non sono solo il settore e il target pubblico a determinare il successo per un rivenditore o un brand (magari!). Penso infatti a fattori come il copy, i materiali grafici, la customer journey, le politiche di prezzo e di scontistica, solo per citarne alcuni.
I canali pubblicitari sui social media più popolari includono Meta (Facebook e Instagram), Pinterest e TikTok, ognuno con le proprie caratteristiche e target demografici distinti. Facebook e Instagram sono particolarmente efficaci per promuovere prodotti attraverso contenuti visivi accattivanti e mirati verso un pubblico di 25-35 anni e più. Pinterest è una piattaforma ideale per le aziende che puntano a ispirare e coinvolgere gli utenti con contenuti visivi e creativi, grazie alla sua natura focalizzata sull'immagine e sulla scoperta di nuove idee verso un pubblico di 18-34 anni a maggioranza femminile. Infine, TikTok sta emergendo come una piattaforma in rapida crescita, attirando soprattutto il pubblico più giovane (Gen Z e ahimé prematuramente Gen Alpha) grazie al suo approccio dinamico e creativo al contenuto video e alla possibilità di creare campagne virali e di largo impatto, anche se a mio parere l’Italia è ancora un po’ indietro rispetto al resto d’Europa riguardo la pubblicazione di contenuti marketing su questa piattaforma cinese.
Una tendenza sorprendente e in crescita nel settore della pubblicità digitale è l'ascesa dell'intelligenza artificiale (IA) e del machine learning per ottimizzare le campagne pubblicitarie. Le aziende stanno sperimentando (a volte anche senza poter effettivamente scegliere di farlo) l'utilizzo di algoritmi avanzati e sistemi di targeting automatici per migliorare l'efficacia delle loro strategie pubblicitarie. Queste tecnologie permettono di analizzare enormi quantità di dati e adattare automaticamente le campagne per massimizzare il coinvolgimento e il ritorno sull’investimento pubblicitario. Un'altra tendenza emergente è l'adozione di tecniche di marketing basate sull'esperienza utente, come il contenuto interattivo e la realtà aumentata. Queste soluzioni offrono ai consumatori esperienze più coinvolgenti e personalizzate, aumentando la fedeltà del cliente e migliorando la percezione del marchio. Infine, la crescente attenzione alla privacy degli utenti e alle normative sulla protezione dei dati, come il GDPR, ha portato a una maggiore enfasi sulla pubblicità basata sul consenso e sulle strategie di targeting meno invasive e cookieless. Le aziende stanno cercando di bilanciare l'efficacia della pubblicità personalizzata con la necessità di rispettare la privacy dei loro clienti e la difficoltà nel navigare in nuovi bacini di dati la cui generazione diventa sempre più difficile da tracciare.
Bisogna specificare che ogni anno ci sono dei trend digitali: abbiamo tutti assistito all’anno dell’omnichannel, last mile delivery, gamification, metaverso, social commerce, retail media… l’anno scorso è stato l’anno della transizione, puramente in termini di popolarità, da social commerce a retail media. Le uniche rivelazioni dunque sono che non c’è una formula magica per avere successo online, e che i budget pubblicitari si abbassano mentre le metriche come CPA o CPC aumentano. Diventa quindi fondamentale avere un’attenzione scientifica alle performance dei prodotti e alla loro relativa segmentazione. Non significa escludere i prodotti poco performanti, anzi, significa creare segmenti di prodotti con budget, canali e strategie dedicate e implementare sistemi per auto-spostare questi prodotti di campagne in campagna. In questo Channable è un asso e la vera rivelazione dell’anno scorso è stato l’incredibile successo avuto da questo strumento online presso le agenzie di digital marketing italiane.
Il team di Channable ringrazia di cuore Valeria per questa bellissima intervista e per la sua dedizione nell'espansione di Channable in Italia!
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Nel mentre, immergiti nei nostri dati e inizia a scoprire le tendenze nel scenatio ecommrce!
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